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Lo confesso: l’adolescenza mi trova sempre inadeguata. È accaduto negli anni ’80, quando l’ho attraversata di striscio perseguendo scelte da adulta impostemi da altri; mi ha sorpresa a guardia bassa, ad augurarmi che Junonis imparasse a ribellarsi, perché la rivoluzione è crescita. Mi mette di fronte al mio fallimento ora che Venus mi sbatte in faccia la porta del Sé, dicendo sempre sì e facendo poi beatamente i cavoli suoi.
Adolescenza è quando ti accorgi che tuo figlio è l’Altro. Quando attraverso l’espressione amimica non hai idea di quali pensieri gli attraversino la mente… proprio tu, notoriamente imbattibile a intuire la gente.
Adolescenza è quando sei abituato a ritenerti un dio, e con una risata di scherno verso lo specchio devi ammettere di non aver capito un accidenti. E di non avere la più pallida idea di cosa fare.
Ho letto questo libro, la breve cronaca dell’incursione di Bajani in tre differenti gruppi di adolescenti, ritrovando mia figlia in ogni riga, in ogni affettuosa e disincantata descrizione.
Continuando però a non capire come si possa fare a entrarle nella testa, io che nella testa delle persone ci sono stata migliaia di volte per mestiere.
Forse il mio vero errore è la critica. Rispetto la libertà di chiunque di essere ciò che vuole, ma con lei mi sforzo continuamente di limare qua e là, rassettare le idee come fossero oggetti lasciati in disordine, sprimacciare modi di dire manco si trattasse dei cuscini di un divano.
Domani niente scuola mi è stato utilissimo: ho contrapposto il profondo rispetto dell’autore verso i suoi compagni di viaggio contro la mia smania di cambiare l’ordine delle cose nella testa di mia figlia. Come se un’ospite entrasse in casa vostra e si mettesse a cambiare la disposizione dei mobili. Voi lo fareste rientrare?
Il libro è lieve e la lettura piacevole.
L'ho preso a scuola...e avrò lketto sempre il primo capitolo perchè in questo periodo ho solo interrogazioni!
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